A cura di Oliver Ax
Ci sono persone nel mondo che assorbono le emozioni come spugne intrise d’acqua, ma proprio come quest’ultime, prima o poi, tali persone hanno bisogno di essere spremute. Così Fabio Magi ha spremuto il suo cuore raccogliendo il succo delle esperienze vissute in un’ampolla che ha poi usato come inchiostro per scrivere il suo diario segreto: “Appunti d’amore”.
Questo ep, frutto di varie collaborazioni tra Italia e United States e prodotto dalla Raighes Records di Roberto Diana (chitarrista, turnista e polistrumentista di caratutra internazionale), appare leggero e scanzonato anche nei momenti più tristi, grazie ad un atteggiamento falsamente distaccato da parte del cantautore calabrese. Quando Magi è contento si sente, la musica vola e le parole fluiscono senza ostacoli dai timpani all’anima. Quando invece le cose non vanno bene, le parole scritte prendono una posizione decisa, mostrandosi forti e razionali, quasi distaccate appunto, ma nell’armonia e nella vibrazione della voce è tutto decisamente diverso: Fabio sta soffrendo come un cane. Vorrebbe che le protagoniste dei suoi racconti capissero quello che lui nasconde nelle parole, lo fa volontariamente di mimetizzare quello che prova davvero nel profondo, solo per vedere se loro saranno poi in grado di comprendere ciò che gli hanno fatto. Ma alla fine non accade nulla e l’unica cosa che si può e si deve fare è passare ad un’altra canzone. La vita continua e merita di essere vissuta perché dietro ad ogni angolo ci può essere “Una nuova canzone d’amore” ad attenderci.
Musicalmente vivo e pulsante di sentimenti, questo album accarezza l’ascoltatore con la semplicità di un cuore sincero e per questo risulta apprezzabile. La struttura delle canzoni e la concordanza di suoni si muovono talvolta sinuose, riportando alla mente uno stile che ricorda quacosa di Vasco Rossi. La voce roca e piena di armoniche di Magi rivaleggia con quella di altri cantautori italiani quali il vecchio Luciano (Ligabue) e, appunto, l’intramontabile Vasco. Ma ciò non toglie nulla all’originalità del personaggio. Fabio Magi non è solo un artista, un catalizzatore di sentimenti, ma è principalmente un uomo, un uomo sensibile che accumula in sè tutto ciò che di poetico lo sfiora per poi gettarlo con foga e passione su pagine e pagine scritte col cuore, pagine che ora non sono più nascoste in una valigia o in un cassetto, ma che escono e corrono nell’etere, cantando quella felicità che non esisterebbe senza il dolore che talvolta sembra sopraffarci.
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